Guest User
January 31, 2023
Ho aspettato qualche giorno per scrivere questa recensione, non volevo scriverla a caldo e risultare non obiettivo, in alcun modo. Causa disorganizzazione e mancanza di tempo del sottoscritto, mi sono affidato ad un amico che in buona fede, pensando che questo postaccio fosse “nulla di eccezionale, ma passabile” ha prenotato qui per il cenone (mai usufruito) della sera del 31 dicembre, alla modica cifra di 85€ a persona, tavolo da 4, pagati 170€ il 28 come caparra (li volevano tutti subito…) e 170 appena seduti al tavolo. I sentori di una gestione a dir poco cafona del postaccio li avevo avvertiti già dalla mattina del 31, quando chiamando per avere conferma sullo svolgimento della serata, causa l’alto numero di contagi da covid, l’interlocutore senza mezzi termini e con tono burbero mi diceva “si confermato, NON venite però prima delle 21.30”. Comunque alle 21.30 siamo arrivati nel postaccio, la gente era tutta fuori a congelare. Alle 21.40 ci sono state aperte le porte antipanico di una sala fredda e impuzzolita di frittura. Nessuno davanti alla porta a dirci un “buonasera, qual è il vostro nome? Ah i signori X, benissimo seguitemi (oppure semplicemente “quello li in fondo è il vostro tavolo”), niente di tutto ciò, siamo stati noi che giravamo tra i vari tavoli alla ricerca del bigliettino con il nostro nome, mischiandoci agli altri commensali intenti a fare la stessa cosa, una scenetta al quanto deprimente… Trovato il tavolo ci accomodiamo, già presenti 4 bottiglie di acqua (2 naturali e 2 frizzanti), una bottiglia di scadente prosecco, e una bottiglia di rosso già stappata, con il tappo di sughero infilato a metà sul collo, e ghiacciata. Che il vino rosso si apra davanti al cliente e si serva a temperatura ambiente sicuramente i gestori del postaccio non ne sono a conoscenza, come non sono a conoscenza che se ti prendi 85€ a persona, una flute per il prosecco, un calice per il rosso devi metterli a tavola, invece c’erano 3 bicchieracci spartani, quelli anni 70 da pizzeria, che si distinguevano tra loro solo per le dimensioni. Naturalmente il nostro umore era già compromesso a questo punto, ho quindi chiesto alla cameriera di portarmi una bottiglia di vino non fredda, dopo un po' è arrivata una bottiglia, sempre già aperta, che era un po' meno fredda, ma comunque fredda, il motivo? Era vino alla spina riempito nelle bottiglie, l’ho assaggiato solo per conferma ma era evidentissimo. Ho cercato di non perdere la pazienza e ho chiesto ad un’altra cameriera se mi portasse una bottiglia di vino che fosse non freddo, e chiusa, che me la sarei aperta io al tavolo. A mia richiesta la cameriera mi ha risposto in malo modo, aggredendomi in quanto sostenevo che il vino fosse quello alla spina, dopo qualche minuto è tornata con la bottiglia integra come da mia richiesta, posandola con forza sul tavolo e andandosene via. Siccome avevo chiesto la bottiglia integra, mi sembrava logico che insieme ad essa avrebbe dovuto portarmi il cavatappi, ma mi ha lascia
Translate